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Forse non tutti sanno che sul Play Store gli sviluppatori possono guadagnare non solo attraverso la vendita di applicazioni o di contenuti interni (acquisti in-app) ma anche con un sistema di abbonamenti. E’ ad esempio quello che sfruttano i vari Spotify, Apple Music e Netflix per permettere la visione dei propri contenuti.
Al fine di incentivare la monetizzazione attraverso gli abbonamenti, Google lancerà a breve una serie di novità sia relativamente alla Play Console (che di recente si è rifatta il look in Material Design) che relativamente alle modalità di abbonamento che si potranno offrire agli utenti.
Google prevede un cambio epocale per il Play Store
Usufruire di un sistema di abbonamenti è una maniera del tutto diversa di utilizzare un determinato servizio. Di fatto, si paga mensilmente non per acquistare qualcosa ma per avere l’opportunità di accedervi. A nostro avviso, soprattutto nei primi tempi, i principali metodi di monetizzazione del Google Play Store rimarranno sempre la vendita diretta di app e la presenza di acquisti in-app al loro interno.
Il fine dichiarato di Google è quello di portare un nuovo sistema di monetizzazione per gli sviluppatori ma non dimentichiamo che gli abbonamenti proposti dagli sviluppatori fanno anche bene alle casse di Google, dal momento che il colosso di Mountain View trattiene una percentuale per ogni transazione.
Prima di lasciarvi, vi vogliamo ricordare che durante una delle sessioni del Google I/O 2017, al VP degli ingegneri Android Burke è stata posta una domanda molto interessante sul futuro del progetto Google Fuchsia e della sua possibile convergenza con Android.
