Il progredire del comparto fotografico degli smartphone ha portato ad avere dei sensori in grado di catturare immagini con un livello di dettaglio molto elevato. L’utilizzo di immagini ad alta risoluzione ha sia vantaggi che svantaggi: dotate di qualità oggettivamente superiore, non sono particolarmente adatte alla condivisione sul web per via del loro elevato peso in termini di memoria occupata. A tal proposito, il nuovo metodo di compressione RAISR lanciato da Google sembra cadere proprio a fagiolo.
Stiamo parlando del servizio chiamato RAISR (Rapid and Accurate Super Image Resolution) che permette di ridurre la dimensione delle immagini fino al 75%. Sfruttando degli algoritmi di machine learning, il sistema diventa più efficiente man mano che lo si utilizza.
Esso in realtà non è propriamente nuovo, in quanto lo sviluppo è iniziato lo scorso Novembre. Adesso però è stato implementato nel primo servizio commerciale, ovvero Google Plus. Si tratta di un ottimo banco di prova, visto che Google Plus nel tempo ha assunto un’anima fotografica molto importante, racchiudendo al suo interno tantissimi fotografi volenterosi di condividere le proprie esperienze con il mondo (soprattutto dopo il disastro di Flickr e delle credenziali rubate a Yahoo!).
Nonostante l’utilizzo su Google Plus porterà già i suoi frutti, ci aspettiamo che il sistema RAISR venga utilizzato da Google in tanti altri propri servizi a partire dai prossimi mesi.