La presentazione del Samsung Galaxy Note 7 non ha interessato gli utenti solamente per la parte hardware ma anche per diversi nuovi software ad esso associati. Uno di essi è il Samsung Cloud, ampiamente rumoreggiato anch’esso nel corso delle settimane passate e finalmente presentato ufficialmente.
Esso permetterà agli utenti che acquisteranno il nuovo top di gamma di usufruire di 15 GB di spazio di archiviazione online (probabilmente in futuro anche ai possessori degli altri top di gamma sarà offerta la stessa promozione) nei quali memorizzare, oltre a tutti i file che desideriamo, anche un backup di ciò che abbiamo sullo smartphone. Come abbiamo accennato in passato, si tratta della risposta diretta di Samsung al servizio iCloud di Apple.
Oltre al Samsung Cloud, però, in quest’articolo vogliamo occuparci del nuovo sensore di scanning dell’iride. Esso va a completare quello che è l’ecosistema di sicurezza inaugurato ormai diverso tempo fa con il sensore di impronte.
Le funzioni dello scanner dell’iride consistono nel permettere il blocco all’accesso ad alcune applicazioni o ad alcuni file, così come lo sblocco del terminale. Ma la cosa interessante è che a breve Samsung rilascerà delle API pubblicamente, così da permettere agli sviluppatori di integrarle nelle loro app e quindi renderle compatibili con lo scanner.
Al momento infatti lo scanner dell’iride è compatibile solamente all’interno dell’ecosistema di Samsung.