
La vicenda della richiesta, da parte dell’FBI, di sbloccare l’iPhone 5c in possesso di un terrorista negli USA non è ancora conclusa ma in rete emergono delle informazioni circa un provvedimento che va pian piano allargandosi verso altri servizi. Sembra infatti che il Dipartimento di Giustizia statunitense stia valutando di richiedere provvedimenti nei confronti del servizio di messaggistica istantanea WhatsApp e delle possibilità che offre agli utenti di scambiarsi messaggi crittografati a cui nessuno può accedere.
Non è certo la prima volta che Facebook (titolare del servizio) viene messa in situazioni sconvenienti da questo punto di vista. Un esempio è il recente arresto del VP della divisione brasiliana in seguito al mancato aiuto dato alle autorità locali sempre riguardo informazioni degli utenti crittografate.
Rispetto al caso che vede coinvolta Apple, stavolta il Dipartimento di Giustizia deve agire in maniera molto più cauta, visto che non è coinvolto alcun terrorista e che quindi si tratta di un pericolo “potenziale”. Ad ogni modo, stando a quanto riportato da Electronic Frontier Foundation, i legali di Facebook potranno avvalersi della medesima difesa organizzata da Apple, dato che si tratta di situazioni simili.
Il terreno di gioco su cui si sta combattendo questa battaglia è molto fragile. Da un lato vi è la richiesta, da parte delle autorità governative, di avere l’opportunità di proteggere nel miglior modo possibile i propri cittadini mentre dall’altro vi è il diritto di questi ultimi ad avere un servizio in cui i propri dati non possono essere visualizzati da nessuno.