Negli anni 90 la Società Idroelettrica Piemontese (SIP) aveva indetto una innovativa campagna che sottolineava quanto a noi Italiani fosse importante comunicare. La pubblicità per chi non se lo ricordasse iniziava con Massimo Lopez, attore e comico del Trio insieme a Solenghi e Marchesini, che chiedeva come ultimo desiderio al plotone di esecuzione, di una improbabile legione straniera, di poter telefonare ai propri cari.
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Al giorno d’oggi telefonare in Italia è sempre l’attività prediletta di ogni forma di media che si dispone, ogni compagnia infatti dispone di varie tariffazioni che permettono di ammortizzare questo uso intensivo a differenza dei paesi nordici o anche del resto del mondo. La resa di tutto questo è individuabile nella quantità di tariffe che vengono sviluppate per offrire più minuti possibili rispetto al trend globale di poter avere banda per caricare e scaricare materiale, per non dimenticare il VoIP che viene altamente ignorato nel Bel Paese.
Il mondo della Consumer Electronics e soprattutto del mondo del mobile(inteso del cellulare e non come furniture/arredo, per non dimenticare quelli che dell’inglese ne sanno veramente poco) va verso la possibilità di avere qualcosa in più oltre la mera funzione evoluta del segnale morse via radio di Marconi.
Uno smartphone per essere tale offre molto di più all’utente di quanto quest’ultimo possa chiedere al pezzo di silicio/plastiche/metalli che tiene in mano. Un prodotto “that has got more than meets the eye” (come i transformers – LOL).
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Android rientra nella categoria di avere un parco sviluppo esponenziale nella sua offerta tale da poter avere ogni sorta di risposta.
La serie di video di El Vendor pone la questione in maniera scherzosa ma fa riflettere: potremmo anche non avere la possibilità totale di muoversi ma il cellulare, se lo vogliamo ancora chiamare così, promette di arrivare là dove la nostra sola conoscenza non può.
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Chi ci crede di più sono da Samsung che al MWC alla presentazione del Galaxy S II hanno spiegato come possa incidere nelle varie vite, che sia una stilista in erba, una nonnina con l’hobby della poesia, un regista di documentari alternativi o altro, è possibile che il device venga incontro alle richieste e alle necessità d’uso degli stessi.
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Quasi a essere ripetitivo rispetto agli articoli precedenti, ma giusto perchè sono nozioni che devono far riflettere anche rispetto a quest’argomento, Steve Wozniak, e non Jobs, crede molto che non è quanto le feature di poter scrivere ma la possibilità che il prodotto elettronico possa interagire con noi in maniera naturale, come un manager con la propria segretaria.
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La riflessione potrebbe anche prendere punti di vista di User Experience superiori a riguardo di quanto si afferma ogni tanto: il device è un riflesso o sta diventando una parte di noi, sia in termini d’uso che filosofici?
Al festival della mente rispetto all’iPad era stato possibile formulare che l’anima poteva essere a quel punto il device stesso, visto quanto ne viene delegato e quante analogie ci sono grazie a vari sillogismi e sofismi.
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Da questo breve video vi rimando alla pagina ufficiale dell’intervento di Sarzana del 2010 LINK dove trovare la versiona completa della lectio.
Cosa ne traiamo da tutto questo in termini di analisi del trend di sviluppo? Che c’è molto di più.
L’utente a differenza del vecchio mondo del pc è guidato, coccolato e svezzato dalle sue paure tecnologiche e culturali: può fare molto di più nel minor tempo e spendendo molto di meno.
Come fa a quantificare tutto questo “nel minor tempo e spendendo molto di meno”? Non serve la calcolatrice o il cronometro.
Mettiamo il classico signor Mario Rossi, impiegato della azienda Acme corp. nel settore vendite (il classico settore a cui si rivolge Willy E. Coyote – se non sapete chi è siete fuori da questo articolo, salvo selezionare e cercare al volo su wikipedia).
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Necessità lavorative sono cercare di rispondere nel più breve tempo possibile alle richieste dei clienti pedanti, cercare di compilare i moduli o correggerli, raggiungere i magazzini dei rivenditori, per dirne solo alcune.
Da questo iniziamo a vedere che ci sono delle funzioni tipiche degli smartphone dello scorso anno: telefonare, scrivere sms/mms/mail, modifica/lettura documenti, navigatore. Tutte caratteristiche ormai assodate e che pochi sanno ancora apprezzare.
Perchè andrebbero apprezzate? Prima di tutto perchè a lavoro non è detto che uno lo raggiunga subito con il traffico cittadino, magari mentre il signor Rossi è in viaggio di lavoro c’è un’emergenza di un cliente e se non potesse controllare mail e documentazione ne patirebbe il feedback della clientela totale dell’azienda.
Si parla quindi di EFFICIENZA.
Ma se il signor Rossi è riuscito a fare la parte “tosta” della giornata cosa va a fare in ufficio? Sicuramente può aggiornarsi sulle nuove metodologie introdotte nella sua azienda, documentandosi di volta in volta che capita una parola sconosciuta nella sua lingua o in qualsiasi altra.
Come ogni persona non può essere produttivo tutte le ore del giorno ha bisogno del tempo libero!
Il reparto ludico e multimediale offerto dallo smartphone permette di staccare la spina se si trova in qualunque posto, senza destare enormi sospetti di improduttività. Tutto questo senza dover cercare altri prodotti al di fuori di quello che ha già in mano/tasca.
In termini di tempo da questa metafora si percepisce che il lavoro si alleggerisce e si semplifica ma in termini economici non si comprende. FALSO!
Un prodotto così a tutto tondo non è mai esistito prima nella vita umana: nello stesso tempo abbiamo il pc, internet, videogame, fotocamera, gps, cinepresa, registratore, traduttore, agenda, etc etc!
Quanto avremmo speso due anni fa per ottenere tutto questo magari sotto i 300 euro? Quanti prodotti avremmo dovuto comprare?
Non vuole essere un elogio alla tecnologia contemporanea ma una presa di coscienza perchè pochi sanno cosa hanno in tasca o come il mondo del prodotto è cambiato.
In conclusione, la SIP aveva usato lo slogan “una telefonata allunga la vita” ma al giorno d’oggi i device, come Android, possono far dire a tutti “uno smartphone allunga la vita“.