L’immagine che mi si crea nella mente quando penso a Samsung è proprio questa, un rullo compressore, uno schiaccia sassi che tutto travolge e che nulla può fermare.
Sono anni che seguo le vicende e l’evoluzione di questa azienda (come anche delle altre) e devo dire che nel bene o nel male ha sempre trovato il modo di oscurare gli altri facendo parlare di sé, di uscire dal mucchio e di distinguersi sul mercato mondiale ed in ogni settore in cui il suo marchio presente.
Quando parlo di “ogni settore” mi riferisco anche a quei rami della tecnologia che all’utente comune possono non interessare particolarmente come ad esempio quello bio-medicale dove Samsung è presente in forza con le sue apparecchiature all’avanguardia sia per quanto riguarda la ricerca sia per quanto riguarda le terapie.
Cosa ha sbagliato in questi anni Samsung? Non molto credo e comunque da ogni suo errore ha saputo trarne un vantaggio o una lezione.
La casa coreana è tra le poche che i dispositivi (non solo smartphone) se li produce quasi totalmente in casa, dalla batteria al display passando dal processore senza dover dipendere da nessuno. Ha fatto del display Amoled il suo cavallo di battaglia e ha saputo adattarlo e rinnovarlo in base alle novità dei concorrenti aumentando la risoluzione prima e modificando lo schema dei pixel poi (come sul Note 2) ma sempre e comunque Amoled.
Ricordo ancora quando ho acquistato il mio primo Galaxy S con quella TouchWiz assetata di risorse, poco gradevole e scattosa ma i coreani hanno lavorato duro riadattandola, modificandola e rendendola più a portata di utente, con il Galaxy S3 e il Note 2 il lavoro di ottimizzazione software è più che mai evidente, le impostazioni aggiunte e le personalizzazioni messe a disposizione dell’utente sono tali da non far rimpiangere la Google Experience.
Hanno provato a sviluppare un sisma operativo proprietario con Bada ma hanno anche avuto l’intelligenza di abbandonarlo nel momento in cui era impossibile raggiungere il treno dei più forti.
Le lamentele più grandi riguardano sempre gli update anche se credo che a volte siano spinte più dalla “scimmia che scalpita” piuttosto che dalla ragione, il Galaxy S ha visto una quantità di versioni di Android da fare invidia ad un Nexus, l’S2 verrà aggiornato a Jelly Bean a breve, l’S3 dopo aver ricevuto la versione 4.1.1 ora si appresta a passare alla 4.1.2, stessa sorte del Note 2 e di altri top della gamma.
Hanno saputo prendere l’idea della Stylus da HTC che l’aveva inserita nel Flyer e l’hanno fatta propria creando applicazioni, feature, gesture e tutto un mondo dedicato.
Dei processori Exynos c’è poco da dire e mi fermo qui, potrei andare avanti per righe e righe volgendo il mio sguardo anche ad altri settori ma non credo sia il caso, se vedo un antagonista? Attualmente solo Nokia con i Lumia mi sembra abbia le carte in regola per “dare fastidio“, ha un sistema operativo in fase di sviluppo che però si comporta già benone e hanno saputo introdurre caratteristiche molto interessanti nel 920 come il display che funziona anche con i guanti e va molto d’accordo con l’interfaccia Metro per non parlare dello sviluppo che continuano a fare sul suo software come le mappe per la navigazione.
Chi fermerà Samsung il rullo compressore?