E’ la solita storia che si ripete: arriva un nuovo dispositivo sul mercato come il Galaxy Note 3 che dovrebbe rappresentare lo stato dell’arte della tecnologia e tra meno di un mese verrà annunciato il nuovo aggiornamento da Google Android 4.4 KitKat rendendo obsoleto il lavoro svolto.
E’ proprio in situazioni come queste che viene da chiedersi: perché le aziende non cercano di instaurare una collaborazione attiva con Mountain View in modo da non rendere arretrati i propri dispositivi in meno di 15 giorni?
Per molti un numeretto di versione non vuol dire molto, la maggioranza delle persone, ad esempio, non sa nemmeno che cosa sia un firmware o un update, ma esiste anche un’altra tipologia di utenza, quella degli appassionati. Quella categoria pronta a spendere 700 euro per un dispositivo il giorno del lancio, e che magari dovrà attendere mesi per poter vedere Android 4.4 KitKat sul proprio Galaxy Note 3.
Questo della frammentazione è un problema su cui da molto si discute, ma che nonostante tutto ancora non si è tentato di risolvere attivamente. Quanto ci vorrà, infatti, prima che l’ultima versione Android 4.4 KitKat possa ottenere il supporto di massa?
Su questo fronte la concorrenza è molto avanti: iOS ad esempio dopo solo 3 giorni dal lancio è stato installato su oltre 200 milioni di dispositivi. Attualmente, dopo una settimana, ha già raggiunto invece il 52% dei terminali iOS.
Trovate giusto dunque dover attendere ogni volta diversi mesi per ottenere un aggiornamento che, spesso e volentieri, non è nemmeno l’ultimo disponibile?
La situazione non è delle migliori ed è evidente. Nel mercato Android la concorrenza è elevata, ci sono numerosi produttori che sviluppano diversi terminali all’anno, ed è ovvio che aggiornarli tutti sia un’impresa pressoché impossibile. Purtroppo, però, allo stato attuale questo supporto non è garantito nemmeno ai device top di gamma, i quali spesso saltano versioni o vengono direttamente abbandonati dopo due o tre minor update.
Android 4.4 KitKat si presenterà al mondo nel mese di ottobre e assieme ad esso vedremo arrivare anche il nuovo Nexus 5. Google nei confronti dei propri terminali ha adottato una politica di aggiornamenti molto apprezzata che garantisce un supporto duraturo nel tempo.
Anche HTC e Samsung hanno creato due varianti dei propri terminali che prendono il nome Google Edition. Per questi dispositivi sarà assicurato il supporto ufficiale ad Android senza personalizzazioni, chi invece ha comprato la versione ufficiale come sempre dovrà aspettare tempi biblici per ottenere gli update. Il nuovo Galaxy Note 3, ad esempio, difficilmente lo vedremo in versione liscia, dunque per gli update bisognerà sempre aspettare che la casa madre adegui la sua interfaccia personalizzata al nuovo os.
Non sarebbe più semplice, per i produttori, sviluppare le personalizzazioni e renderle disponibili come features aggiuntive? Questo permetterebbe di ottenere la versione stock immediatamente e le personalizzazioni in seguito senza dover subire mesi di ritardo. Così facendo, con i driver a disposizione per le versioni lisce dell’os, la community potrebbe supportare i nostri smartphone anche dopo l’abbandono da parte del produttore.
Siamo curiosi di conoscere i vostri pareri! Quali potrebbero essere secondo voi le soluzioni a questo problema?