In fase di sviluppo ormai da diversi anni, i sensori di impronte digitali da porre al di sotto dei display stanno per diventare qualcosa di “comune” grazie alla loro probabilissima presenza su Huawei Mate 20 Pro e Samsung Galaxy S10.
A proposito del Samsung Galaxy S10, al suo interno dovrebbe trovare spazio il sensore di terza generazione sviluppato da Qualcomm. Si tratterà della prima volta per l’azienda americana che il suo nuovo arrivato verrà adoperato in massa su di uno smartphone.
Il sensore di seconda generazione di Qualcomm può funzionare con precisione attraverso un vetro spesso fino a 800 micron (0,8 mm), rispetto ai 300 micron della prima generazione. Potremo vedere di cosa è capace questo lettore di impronte digitali non appena il Mate 20 Pro verrà presentato, dal momento che Huawei ha annunciato di aver stipulato un contratto di licenza esclusiva con Qualcomm per questo genere di sensori.
Tuttavia, quali saranno le specifiche di terza generazione potrebbe rimanere un mistero fino a quando non verrà presentato il Samsung Galaxy S10 (probabilmente al MWC 2019 di Barcellona). Secondo alcuni analisti, Samsung ha riferito di aver scelto tra tre tipi di soluzioni offerte da diverse società.
La scelta è ricaduta sulla tecnologia ultrasonica di Qualcomm, poiché funziona con un display OLED fino a 1,2 mm, supporta il riconoscimento delle gesture di navigazione, può riattivare e sbloccare il dispositivo sott’acqua e può persino rilevare il flusso sanguigno e il battito cardiaco (Samsung è una delle poche aziende che continua a inserire un sensore di rilevazione del battito sulla scocca posteriore).
In occasione del decimo modello di smartphone top di gamma, quindi, Samsung si appresta a tirare fuori dal cilindro nuove tecnologie che innalzeranno ancora il livello del proprio catalogo.