Nonostante LG abbia sempre fatto degli ottimi smartphone, sul mercato non è mai riuscita ad imporsi in maniera tale da competere a grandi livelli con Samsung o Apple. Con LG G7 ThinQ l’obiettivo era rimettersi in carreggiata e, anche se con qualche pecca, a nostro avviso c’è riuscita.
Dopo una decina di giorni che abbiamo per le mani lo smartphone, siamo pronti a darvi le nostre considerazioni sul suo utilizzo e a dirvi cosa c’è piaciuto e cosa no.
Unboxing
Partiamo come sempre del contenuto della scatola. LG G7 ThinQ ci mette a disposizione una serie di accessori base senza sorprese.
All’interno della confezione troviamo un caricabatterie che supporta la tecnologia Qualcomm Quick Charge, un cavo USB Type-C, la manualistica cartacea, un paio di auricolari di ottima fattura (purtroppo non le B&O di V30) e lo strumento per estrarre il carrellino della SIM.
L’unica cosa extra nella confezione dello smartphone è una pezza per pulire il display, molto simile a quella che viene fornita in dotazione con un paio di occhiali.
Qualità costruttiva, ergonomia ed estetica
Con LG G7 ThinQ anche il colosso coreano è entrato a far parte del club della notch. Purtroppo, come in ogni altro caso al di fuori di iPhone X e Xiaomi Mi 8, la notch non serve ad ospitare sensori particolari per lo sblocco facciale ma solo la fotocamera frontale e i sensori di luminosità e prossimità.
Inoltre, LG ha messo a disposizione uno strumento software che permette di coprirla.
Per il resto, LG G7 ThinQ punta forte su tutti i trend a cui siamo stati abituati negli ultimi anni, ovvero cornici ridotte al minimo, scocca laterale in metallo e scocca posteriore in Corning Gorilla Glass 5 che consente la ricarica wireless.
Fortunatamente qui ritroviamo anche la certificazione IP68 contro le infiltrazioni di acqua e polvere (impermeabile fino a 50 metri) e la certificazione militare MIL-STD 810G per le cadute e le vibrazioni.
Grazie al display con rapporto di forma 19,5:9, l’ergonomia è abbastanza buona. Tale caratteristica sarebbe stata migliore se i bordi laterali fossero stati ancora più stondati.
Chiaramente l’utilizzo a una mano, sia per il peso importante che per il display molto alto, è quasi del tutto da escludere: raggiungere la parte alta con il pollice senza fare i “salti mortali” e rischiare di far cadere lo smartphone è molto dura.
Il display
Uno dei punti forti di LG G7 ThinQ è senza dubbio il display. Realizzato con tecnologia LCD IPS, pur non potendo contare sui colori altamente vivaci degli AMOLED, ha dalla sua una luminosità massima elevatissima (con picchi di 1000 nits), una risoluzione molto definita (dovuta anche al form factor di 19,5:9) e un’accuratezza cromatica praticamente perfetta, potendo contare sul 100% di spazio colore DCI-P3.
Nel caso non vi piacesse la tonalità dei colori, tuttavia, LG mette a disposizione nelle impostazioni una serie di opzioni per poterla modificare attraverso dei preset oppure con regolazioni manuali dei vari parametri.
Oltre ad avere un picco di luminosità massima molto elevata, il display può contare anche su un grado di luminosità minimo molto basso. Ciò permette di minimizzare il consumo energetico nell’utilizzo dell’Always On Display.
A proposito di risparmio energetico, per regolare l’energia richiesta dalla GPU, LG G7 ThinQ permette anche la regolazione della risoluzione. Si tratta di una soluzione molto simile a quella adottata da Samsung negli ultimi suoi smartphone.
Nel complesso, lo schermo è forse l’aspetto che più ci ha convinto di questo smartphone.
La notch
Esattamente come tanti altri smartphone Android, anche LG G7 ThinQ porta con sè un design a tutto schermo con la parte superiore una notch.
Nonostante non serva a contenere altro che i classici sensori, dobbiamo dire che LG ha fatto un buon lavoro nel coniugare questa nota di design con il software. A differenza dell’Asus Zenfone 5 che abbiamo provato qualche settimana fa, la gestione delle notifiche è praticamente perfetta. Ciò significa che non si deve aspettare la versione stabile di Android P per poter avere una gestione della notch a livello di sistema.
Software e personalizzazione LG
Basato su Android 8.0 Oreo e con una personalizzazione completa da parte di LG, lo smartphone potrebbe benissimo essere utilizzato così come esce dalla scatola. Inoltre, sia Facebook che Instagram sono già preinstallate come parte di un accordo fra le due aziende.
Tranne che per la galleria fotografica, il resto delle Google Apps non viene copiata da una controparte LG, il che è un bene per una semplificazione.
Una cosa che ci è piaciuta nelle intenzioni ma non tanto nella pratica è il sistema che LG ha studiato per nascondere la notch (o second screen, come lo chiama LG). Nelle impostazioni del display, infatti, è possibile inserire o una barra del tutto nera oppure una barra multi color che va a nascondere quella porzione di schermo ai lati della notch.
Per il resto, il software è molto simile a quello dei precedenti smartphone LG che abbiamo testato, per cui vi rimandiamo alle recensioni passate per maggiori informazioni.
Scheda tecnica
- Dimensioni: 153,2 x 71,9 x 7,9 mm
- Peso: 162 grammi
- Display: 6,1” FullVision QHD+ (1.440 x 3.120 pixel, 19,5:9, 564ppi), 1.000 nit massimi, 100% DCI-P3 Gorilla Glass 5
- SoC: Qualcomm Snapdragon 845 con GPU Adreno 630
- RAM: 4 / 6 GB
- Memoria interna: 64 / 128 GB UFS 2.1 espandibile (con microSD fino a 2TB)
- Fotocamera posteriore: dual camera da 16 megapixel f/1.6, FOV 71° + f/1.9, FOV 107° (grandangolo)
- Fotocamera frontale: 8 megapixel, f/1.9
- Connettività: LTE, Wi-Fi 802.11 ac (2,4 e 5 GHz), Bluetooth 5, GPS, NFC, USB Type-C 2.0
- Batteria: 3.000 mAh con Quick Charge 3.0
- Certificazioni: IP68, MIL-STD 810G
- Sistema operativo: Android 8.0 Oreo
Hardware e performance
Guardando semplicemente la scheda tecnica, ci si accorge che LG G7 ThinQ è un top di gamma alla pari degli altri. Pur riscontrando effettivamente la cosa nell’utilizzo di tutti i giorni, in cui i lag e i rallentamenti sono solo un ricordo, i test benchmark sintetici indicano un’altra cosa.
Come potete vedere, i punteggi fatti segnare dallo smartphone non sono all’altezza dei migliori smartphone Android. Molto probabilmente ciò non è dovuto al SoC ma al sistema di raffreddamento che non permette alla CPU e alla GPU di sostenere carichi di lavoro eccessivi per lunghi periodi senza andare in throttling.
Tuttavia, i benchmark non dovrebbero essere guardati quasi per nulla, visto che LG G7 ThinQ ha delle performance ottime sia nelle operazioni quotidiane che nel gaming.
Avendolo provato in Sicilia nel bel mezzo dell’estate, probabilmente il nostro giudizio potrebbe essere stato un po’ influenzato ma la scarsa dissipazione del calore l’abbiamo effettivamente notata spesso, tanto che il vetro posteriore si è sempre scaldato non appena abbiamo osato maggiormente con il carico di lavoro (registrazione video in 4k, gaming, ecc.).
Un altro difetto frustrante che abbiamo trovato è la stabilità del WiFi. Non sappiamo perché ma la connessione alla rete WiFi continua a crollare ogni pochi minuti, senza collegarsi in automatico dopo. Grazie allo switch automatico alla rete mobile non abbiamo avuto particolari problemi ma potete capire che si tratta di un grosso problema che è stato riscontrato da molti. La speranza è che si tratti di un problema risolvibile lato software.
Qualità fotografica
Con una configurazione a doppia fotocamera sul posteriore, di cui una con obiettivo tradizionale e una con obiettivo grandangolare, LG G7 ThinQ non si discosta molto dai precedenti modelli. Il colosso coreano infatti è fra i pochi che al teleobiettivo preferisce integrare un obiettivo con un FOV molto ampio.
La qualità delle foto in condizioni di buona illuminazione è massima, non abbiamo trovato difetti di sorta.
Se in fatto di scene ampie e panoramiche la fotocamera secondaria non trova molto senso, la stessa cosa non si può dire negli ambienti chiusi. Con poco spazio a disposizione, riuscire ad avere un angolo di ripresa ampio permette di includere molti più soggetti e contenuti all’interno delle foto. Purtroppo, esattamente come veniva criticato ai modelli precedenti, la fotocamera grandangolare del G7 crea qualche distorsione ai margini degli scatti.
Quando scende il buio LG G7 ThinQ si fa trovare nuovamente preparato. Grazie all’ampia apertura focale di f/1.6 della fotocamera principale, la quantità di luce extra che il sensore riceve fa sì che la qualità ne benefici.
Chiaramente i nostri test non si basano su evidenze scientifiche ma sulle sensazioni. Inoltre, abbiamo sempre utilizzato la modalità automatica con la massima risoluzione possibile.
L’intelligenza artificiale
Il brand ThinQ di LG sta a significare che all’interno di quel prodotto (non solo smartphone ma anche Smart TV e smart speaker) vi è un’intelligenza artificiale in grado di migliorare l’esperienza utente.
Nel caso di LG G7 ThinQ, circa ⅔ della IA che arricchisce lo smartphone proviene da Google. Chiaramente ci stiamo riferendo a Google Assistent e Google Lens.
Il primo può venire risvegliato non solo tenendo premuto il tasto home oppure con la hotword “OK Google” ma anche attraverso un tasto fisico laterale posto sotto il bilanciere del volume. Con un accesso così semplice e immediato (funziona anche con schermo bloccato a meno di non aver impostato alcun blocco oppure aver abilitato Google Smart Lock), ci siamo ritrovati a utilizzare l’assistente molto più frequentemente di quanto non facevamo con altri smartphone Android.
Il tasto laterale può essere utilizzato anche per accedere a Google Lens attraverso una doppia pressione rapida. A proposito di Lens, il G7 ThinQ è uno dei pochi smartphone ad averlo integrato nel software fotografico.
Ed è proprio nel software fotografico che ritroviamo l’ultimo pezzo di intelligenza artificiale, stavolta sviluppata interamente da LG. Con la modalità AI Cam si ha l’opportunità di far regolare allo smartphone, in base alla scena inquadrata, non solo i parametri di scatto ma anche l’utilizzo di filtri ed effetti.
Certo, da uno smartphone che è stato pubblicizzato in lungo e in largo per la sua capacità di IA, ci saremmo aspettati qualcosina in più.
Google ARCore
LG G7 ThinQ è uno dei pochi smartphone non Pixel a essere compatibile con la tecnologia di realtà aumentata pensata da Google. Essa sfrutta la doppia fotocamera dello smartphone per inserire un piano di elementi digitali nel mondo reale inquadrato.
Google ARCore da solo non serve a molto ma, una volta scaricate le applicazioni che ne traggono beneficio, inizia il divertimento.
Le principali app compatibili con la tecnologia di realtà aumentata sono le seguenti:
- Ikea Place | Google Play Store, Gratis
- My Tamagotchi Forever | Google Play Store, Gratis
- Civilisations AR | Google Play Store, Gratis
- Porsche Mission E | Google Play Store, Gratis
- Atom Visualizer | Google Play Store, Gratis
- Solar Simulator | Google Play Store, 3,29 euro
- Slingshot Island | Google Play Store, 0,99 euro
- Booty Traps! | Google Play Store, Gratis
Nel nostro caso, ci siamo divertiti molto con l’applicazione Ikea Place che consente di provare virtualmente la maggior parte dei mobili venduti dallo store svedese direttamente a casa. Basta infatti sceglierne uno e posizionarlo in una delle stanze di casa. L’effetto è molto realistico e, dal momento che tutto è riportato in scala 1:1, è possibile utilizzarlo per avere un’idea delle misure di quell’oggetto all’interno del nostro ambiente.
Qualità audio ancora una spanna sopra per LG G7 ThinQ
Se c’è un settore in cui LG ha dimostrato di avere delle intuizioni decisamente migliori rispetto a tutti gli altri produttori di smartphone è nell’audio. Il colosso coreano infatti è uno dei pochi che integra, all’interno della scheda tecnica, un Quad DAC di alta qualità che permette di avere una conversione da digitale in analogico (unico tipo di segnale in grado di provocare lo spostamento delle membrane degli speaker) estremamente pulita.
La qualità elevata la si vede soprattutto inserendo gli auricolari (pure quelli in dotazione), anche perché l’attivazione del Quad DAC non avviene con lo speaker di sistema (in questo caso si fa affidamento sul DAC presente nel SoC Snapdragon 845).
A proposito di speaker, LG G7 ThinQ ne ha a disposizione solo uno ma, nonostante ciò, il volume di riproduzione è molto elevato così come la qualità audio. Il colosso coreano ha anche fornito lo smartphone di una caratteristica chiamata BoomBox che permette, una volta appoggiato su di un piano (non morbido altrimenti il suono viene ovattato), di sfruttare la scocca come una cassa di risonanza e quindi incrementare la fruizione delle frequenze basse.
Autonomia
Nonostante la batteria da soli 3.000 mAh potrebbe non sembrare sufficiente, dobbiamo dire che non abbiamo mai avuto problemi ad arrivare a fine giornata con utilizzi molto pesanti.
Certo, parte della concorrenza ha incominciato ad alzare l’asticella equipaggiando gli smartphone con batterie molto più capienti in cui non si parla più di 1 giorno di autonomia ma di 2.
Conclusioni
Con il G7 ThinQ il colosso coreano LG ha fatto un ottimo lavoro e può benissimo competere con tutti gli altri top di gamma.
Certo, proporre uno smartphone al prezzo di listino di 849 euro e poi scoprire che vi sono problemi banali assenti in tutti gli altri modelli, non è proprio una buona pubblicità.
Fortunatamente lo street price è incominciato a scendere e LG G7 ThinQ ormai si trova online al di sotto dei 600 euro.
Pro
- Display
- Design premium
- Fotocamere al top
- Prestazioni ottime
Contro
- Problemi al WiFi
- Intelligenza artificiale un po' limitata
- Sistema di raffreddamento