Nonostante Samsung sia maggiormente conosciuto come un produttore di smartphone, le sue mani si estendono su molte altre branche della tecnologia. Fra le più remunerative sicuramente troviamo le fonderie e le fabbriche di produzione di chip di memoria e SoC per dispositivi mobile.
A proposito dei SoC, Samsung ha annunciato di aver rinnovato la collaborazione con ARM al fine di iniziare a progettare le prime CPU in grado di essere prodotte a 7nm e a 5nm e di arrivare oltre la barriera dei 3 GHz.
Per chi non lo sapesse, ARM è un’azienda che si concentra esclusivamente sulla progettazione di chip di semiconduttori e concede in licenza la proprietà intellettuale (diritto di utilizzare i progetti) ai produttori quali Samsung, Apple, Huawei e Mediatek. Lo sviluppo di chip su piccola scala è estremamente costoso, motivo per cui anche grandi aziende, come Samsung, fanno affidamento su ARM per il design iniziale dei loro prodotti.
Con una produzione di massa a 7nm e a 5nm, ogni transistor presente nella CPU è di dimensioni inferiori. Ciò significa che, mantenendo la stessa dimensione fisica del chip, è possibile inserirne un numero maggiore. Da ciò si evince che è possibile ottenere una maggiore potenza di calcolo, minori consumi e soprattutto una stabilità maggiore.
I nuovi chip utilizzeranno la piattaforma IP fisica di Arm chiamata Artisan e saranno basati sulle tecnologie di produzione 7LPP (7nm Low Power Plus) di Samsung Foundry e 5LPE (5nm Low Power Early). Il basso assorbimento di potenza di base consentirà ad ARM di utilizzare il processore Cortex di nuova generazione, l’A76, per raggiungere velocità di clock superiori a 3GHz.
Mentre le attuali CPU top di gamma offrono ai consumatori tutte le prestazioni di cui hanno bisogno, i moduli di Intelligenza Artificiale e di machine learning trarranno grande vantaggio da questi nuovi processori, anche se si sta andando sempre di più verso l’utilizzo di chip specifici per questo tipo di applicazioni (il Kirin 970 ne è un esempio).