Il primo smartphone flessibile di Samsung, che dovrebbe essere commercializzato in meno di un anno col nome di Galaxy X, potrebbe essere caratterizzato non solo da un display flessibile ma anche da una batteria flessibile.
Le informazioni parlano di un’importante svolta in quel di Samsung SDI (la divisione che si occupa della produzione di batterie). L’azienda ha già mostrato dei prototipi di batterie pieghevoli nel 2014 e, anche se avevano capacità energetiche relativamente basse (la migliore non arrivava oltre i 210 mAh, meno di un decimo rispetto a quelle degli smartphone contemporanei), sono serviti da base per lo sviluppo di modelli più avanzati.
Viene indicato che le nuove unità che sono ormai vicine alla produzione di massa abbiano capacità comprese tra 3.000 mAh e 6.000 mAh, insomma del tutto paragonabili a quelle tradizionali attuali.
Chiaramente la produzione di massa non potrà certo raggiungere i livelli di quelle tradizionali, almeno nel breve periodo. Ciò significa che i costi di produzione saranno molto alti.
La produzione di massa delle nuove batterie inizierà nei prossimi mesi e non oltre l’ultimo trimestre dell’anno, come indicato dal rapporto. Il gigante della tecnologia sudcoreana ha lavorato sul concetto di uno smartphone pieghevole per oltre mezzo decennio e da ogni possibile punto di vista (dal display alla scheda madre, fino anche alle batterie).
Mentre i dirigenti di Samsung non parlano apertamente di tali soluzioni, molti analisti ritengono che l’azienda sia vicina alla loro commercializzazione.
L’appuntamento è fissato per il MWC 2019 di Barcellona, dove il Galaxy X esordirà come primo smartphone in assoluto a poter contare su un display (e forse anche una batteria) flessibile.