Nonostante per noi utenti possa sembrare una cosa normale, lo sviluppo di una determinata app sia per il sistema operativo Android che per iOS non è una cosa immediata. Trattandosi di due OS completamente diversi, anche i linguaggi di programmazione sono differenti. Negli anni sono stati molti i tentativi di sviluppo di un framework che permettesse lo sviluppo singolo di un’app per entrambi gli OS ma non sono quasi mai andati a buon fine. Stavolta però è Google a provarci con il suo framework Flutter.
Annunciato in versione alpha al Google I/O 2017, in queste ore è stata lanciata ufficialmente la versione beta già utilizzabile dagli sviluppatori. I tre obiettivi di Flutter e degli sviluppatori Google sono essenzialmente 3:
- Sviluppo ad alta velocità con funzioni come Hot Reload, un nuovo framework reattivo, un set di widget e tool integrati
- Design flessibile ed espressivo con set di widget componibili, librerie di animazioni e architettura estensibile stratificata
- Esperienza di alta qualità su diverse piattaforme e dispositivi con motore di rendering che sfrutta la GPU, un runtime per il codice ARM ad alte prestazioni e interoperabilità tra le piattaforme
Inoltre, a differenza di xCode di Apple che può essere utilizzato solo su macOS, Flutter è studiato in modo da poter essere utilizzato su Windows, Linux e macOS. Per maggiori informazioni sulle funzionalità e sulla struttura del framework Flutter, vi rimandiamo alla pagina dedicata.
Prima di lasciarvi, vi vogliamo ricordare che Google ha fatto un grande lavoro per espandere lo sviluppo delle app Android anche ad altri linguaggi di programmazione. Sempre allo scorso Google I/O 2017, ha annunciato il supporto effettivo per Kotlin.