Recenti aggiornamenti al progetto Open Source Android (AOSP) hanno indicato alcune modifiche interessanti che potrebbero essere presenti nella prossima versione di Android, ovvero Android P (Panettone?). Le modifiche al modo in cui gli sviluppatori ottengono l’accesso alle Application Programming Interfaces – o API in breve – sono in primo piano in queste modifiche e potrebbero avere delle implicazioni terribili per le app.
Scoperto dal senior Recognized Developer rovo89 di XDA Developers, conosciuto per lo sviluppo del framework Xposed, i due commit hanno introdotto un nuovo strumento chiamato ‘hiddenAPI‘. Il primo commit modifica i flag di accesso di tutti i membri della classe all’interno del file DEX se compaiono sul cosiddetto “gray o blacklist“. In tal caso, i metodi contrassegnati verranno trattati come API interne e l’accesso ad essi sarà limitato.
Il secondo commit, descrive semplicemente come funzionano le liste citate prima. In base al rapporto, impedisce l’accesso ai metodi della classe di avvio e ai campi contrassegnati dal primo commit menzionato.
Stando a rovo89, queste modiche avranno degli impatti negativi sullo sviluppo di aggiornamenti o di nuove app:
Se questi commit vengono uniti, le app non potranno più utilizzare o accedere alle API nascoste, ovvero classi, metodi e campi annotati con @hide nel codice AOSP e quindi non fare parte dell’SDK ufficiale. Questo non sarebbe un problema per i moduli Xposed, poiché potrei facilmente ripristinare tali commit o consentire ai moduli di accedere anche a queste API. Ma ci sono molte app che sfruttano le API nascoste e quelle avrebbero grossi problemi in futuro.
Non sappiamo quale sia la finalità di queste modifiche e come gli sviluppatori potrebbero trarne beneficio su Android P. Anzi, di fatto, al momento sembra che siano solo un qualcosa di negativo.