Come sicuramente saprete, nonostante al momento Google sia principalmente conosciuta per lo sviluppo che porta avanti del sistema operativo Android, la sua principale fonte di reddito viene creata dalla pubblicità online. Grazie alla piattaforma Ad Sense, riesce a guadagnare oltre il 90% di tutti i ricavi annuali. Tuttavia, un paio di mesi fa è emersa in Rete l’indiscrezione secondo cui Google starebbe lavorando a un ad-blocker da integrare in Chrome.
All’apparenza sembra un controsenso pazzesco il fatto che Google stia sviluppando un tool software al fine di limitare la propria fonte di reddito. Nelle scorse ore, però, attraverso un articolo sul proprio blog ufficiale, abbiamo scoperto che lo sviluppo di un ad-blocker in effetti è veritiero ma il suo utilizzo è un po’ diverso da come previsto.
Solo le pubblicità che non rispettano gli standard saranno bloccate su Chrome
Google infatti vuole limitare solo le pubblicità più invasive e quelle che non rispecchiano gli standard della Coalition for Better Ads, associazione di cui fa parte la stessa Google.
Il nuovo “Ad Experience Report” aiuta i publisher a capire come i migliori standard degli annunci si applicano ai propri siti web. Fornisce screenshot e video di esperienze di annuncio fastidiose che abbiamo identificato per rendere più facile trovare e risolvere i problemi.
La creazione di pubblicità migliori e non invadenti per gli utenti quindi è una priorità non solo per Google ma anche per i webmaster, dal momento che Google Chrome è il principale browser web utilizzando al mondo, sia da desktop che da mobile. L’oscuramento delle pubblicità su Chrome sarebbe un duro colpo per qualsiasi sito web.