Al prossimo Mobile World Congress di Barcellona sono attese grosse novità soprattutto in tre ambiti della tecnologia: gli smartphone, i wearable ed i dispositivi appartenenti all’IoT. A proposito dell’IoT, Google si è portata avanti nello sviluppo del suo sistema operativo, ovvero Android Things (in passato conosciuto come Android Brillo) rilasciando nelle scorse ore la seconda Developer Preview.
Rispetto alla prima versione, questa seconda Developer Preview apporta dei miglioramenti in termini di funzionalità supportate. Incominciando dalle funzionalità, adesso è presente il supporto all’audio via USB per le board Intel Edison ed il Raspberry Pi 3, miglioramenti nei driver di sistema, supporto per la board Intel Joule e l’aggiunta del supporto al TensorFlow, ovvero un sistema che permetterà l’accesso al machine learning anche sui dispositivi dell’IoT che non dispongono di un’elevata capacità di calcolo.
Un esempio di funzionamento del TensorFlow ce l’ha fornito direttamente Google. Come potete vedere, in quest’immagine si intravede un dispositivo dell’IoT in grado di azionare una fotocamera e procedere con il riconoscimento degli oggetti e dei volti.
Android Things: un potenziale molto elevato
Dal momento poi che Android Things è un sistema operativo che condivide molto con l’Android che noi tutti conosciamo, lo sviluppo di applicazioni e l’integrazione di particolari API da parte degli sviluppatori nelle loro app sarà molto semplice. Grazie poi al supporto per i System-on-Module (SoM), Android Things sarà in grado di essere installato su una grande varietà di prodotti.
Nel caso foste interessati a maggiori informazioni su questa seconda Developer Preview di Android Things, voleste procedere al suo download oppure recarvi nella pagina di supporto di Intel, vi basterà cliccare su uno dei seguenti link:
- Android Things DP2 | Informazioni tecniche (1 – 2)
- Android Things DP2 | Download immagine di sistema
- Intel Joule | Informazioni di supporto