Il prossimo grande passo in avanti dell’era tecnologica in cui viviamo sarà rappresentato dall’esplosione, in senso metaforico, del settore dell’IoT (Internet of Things). Con lo sviluppo sempre maggiore delle reti WiFi e con i primi test sulla connettività 5G già portati a termine, le aziende stanno incominciando il loro lavoro di sviluppo di sistemi operativi su cui far girare tutti i prodotti che faranno parte di questo settore.
Google non è certo rimasta ferma davanti a questa nuova rivoluzione tecnologica ed infatti, allo scorso Google I/O, ha annunciato ufficialmente il sistema operativo Android Brillo. Circa un mese fa Android Brillo ha fatto la sua vera prima apparizione, diventando disponibile per alcuni sviluppatori dietro richiesta di un invito a Google (Android Brillo disponibile, su invito, per gli sviluppatori). Nelle scorse ore, invece, questa limitazione è stata rimossa, in quanto il codice sorgente di Android Brillo è stato pubblicato online. Così come Android per smartphone, quindi, anche Android Brillo è un sistema open source ed ognuno può prelevarlo e personalizzarlo come meglio crede.
Al momento l’avere a disposizione Android Brillo non serve a molto, visto che ancora è abbastanza immaturo, così come lo sono i primi prodotti dell’IoT.