Con il rilascio un paio di giorni fa di Apple Music, il colosso di Cupertino ha dato il via alla propria lotta alla concorrenza nei confronti dei servizi di streaming musicale. Nonostante il maggior concorrente sia stato identificato in Spotify, non dobbiamo dimenticare che Google ha fra le mani un servizio altrettanto competitivo. Anzi, a dirla tutta, ci sono delle cose che Google Play Music riesce a svolgere in maniera migliore rispetto ad Apple Music. Proviamo a scoprire quali:
- Ascolto gratuito: anche se non si è abbonati al servizio Unlimited di Google Play Music, è possibile ascoltare gratuitamente tutto il catalogo presente attraverso delle playlist pre-impostate e qualche pubblicità occasionale (solo USA al momento) | Google Play Music diventa gratuito (o quasi) negli USA |. Da questo punto di vista, però, il re indiscusso rimane sempre Spotify.
- Account familiare: mentre Apple Music richiede un abbonamento di 14,99 euro per dare la possibilità a 6 device associati di usufruire del servizio (family plan), Google Play Music richiede sempre 9,99 euro (come un account normale) per offrire il servizio su 10 dispositivi diversi.
- Qualità audio: nonostante i formati siano diversi, Google Play Music effettua lo streaming a 320 Kbps mentre Apple Music arriva “solo” a 256 Kbps.
- Upload musica personale: Google Play Music offre la possibilità di caricare fino a 250.000 canzoni personali sul proprio account per un ascolto in streaming su qualunque device. Inoltre, se presenti già nel catalogo di Google, non verranno caricati ma verranno presi i file del server (massima qualità). Di contro, Apple offre questo stesso servizio a 25 euro annui.
- Disponibilità: nel momento in cui stiamo scrivendo quest’articolo, Apple Music è disponibile solamente su iOS, Mac o Windows. Al contrario, Google Play Music è presente su tutte le principali piattaforme, comprese le precedenti enunciate ed Android.