Nonostante i produttori cinesi stiano riuscendo a realizzare smartphone dotati di una super qualità costruttiva, di un hardware molto prestante e di un costo di vendita abbastanza basso, resta il fatto che vanno forte solamente all’interno del proprio territorio. Il motivo è abbastanza semplice: la concorrenza internazionale.
In un mercato florido come quello USA, ad esempio, c’è poco da fare quando si hanno davanti produttori come Apple, Samsung e Microsoft. La stessa cosa si può dire in Europa. Tuttavia, sembra che la soluzione a questi problemi possa venire dal fornitore che più arranca in Asia, ovvero Qualcomm.
Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, il colosso dei semi-conduttori avrebbe investito già circa 150 milioni di dollari all’interno di start-up cinesi, con il preciso scopo di renderle grandi non solo agli occhi dei cinesi ma anche a quelli delle persone oltre oceano.
One of the things we are doing that is new is a significant refocusing of our efforts on supporting our Chinese customers to export out of China. – Jeff Lorbeck, Senior VP, Qualcomm
Sicuramente si tratta di una mossa, quella di investire in start-up cinesi, utile per cercare di aggrapparsi ad un mercato in netta crescita in cui, sfortunatamente per Qualcomm, Mediatek regna da padrona incontrastata.